VOLIAMO ALTO CON I PIEDI PER TERRA

domenica 20 gennaio 2008

Commemorazioni per l'eccidio di Cascina Bella

Una mattinata di memoria viva oggi a Bressana Bottarone. Ricorreva l'anniversario dell'eccidio di Cascina Bella dove caddero 5 partigiani per mano fascista.
Alla commemorazione nella sala polivalente erano presenti il sindaco Eddy Latella, la partigiana Luigina Albergati, il professor Bettinelli dell'Universita' degli studi di Pavia e Antonio Pizzinato, presidente di ANPI regionale.
Ci si poteva aspettare una commemorazione da copione, un atto dovuto, non e' stato cosi': nonostante il sindaco Latella si sia esibito in un intervento scialbo e strumentale, che ha messo insieme le polemiche della Sapienza con i partigiani, continuando con la solita' vecchia storia dei morti tutti uguali... abbiamo invece ascoltato parole importanti. La testimonianza vibrante di Luigina Albergati, che ha ricordato a tutti, inequivocabilmente, che liberta' e democrazia sono ben distanti dal manganello e dall'olio di ricino di marca fascista, e che il sacrificio dei partigiani fa parte del percorso che ci ha portati ad avere un tentativo di giustizia sociale e la liberta' diffusa. (Altro che morti tutti uguali). Di grande peso anche le parole di Ernesto Bettinelli, ordinario di diritto costituzionale. Con pochi sofismi e molta sostanza ha parlato dell'attualita' della costituzione, della necessita' di rileggerla con le lenti dell'etica e della dignita'. Etica e dignita' che sempre piu' spesso negate e calpestate, si riverberano in una nazione sciatta e senza prospettive. E infine l'intervento del Presidente Pizzinato, fermo nel ricordare gli orrori e le sofferenze della battaglia per uscire dalla dittatura, ma oltremodo attuale nell'affermare l'urgenza di riconsiderare, alla luce della carta costituzionale i diritti dei giovani e l'urgenza di riformare una societa' che sembra far registrare, per la prima volta, un regresso anziche' un progresso.
La sala piena vedeva anche la presenza di alcuni giovani, dato importantissimo vista l'attualita' e il peso dei temi trattati.
Una conferma, se ancora necessaria, che istituzioni come l'ANPI, anche in realta' piccole come quelle di Bressana Bottarone, rappresenta un argine, fondamentale, all'oblio.
La memoria rappresenta un arma formidabile per il propagarsi di etica e dignita'. Situazioni come queste rappresentano il vero antidoto all'oblio.
Forza ANPI, continuiamo cosi'!!

sabato 12 gennaio 2008

riceviamo dai comitati

Riceviamo dai comitati e volentieri pubblichiamo

Grazie anzi tutto per avere contattato i Comitati e per averci voluto scegliere come interlocutori nel dibattito sulla Bressana del futuro.

1. SIC “Roggia Torbida” e Logservice. In quanto sito di interesse comunitario (Direttiva “Habitat” ) la garzaia della Roggia Torbida è tutelata dal possibile impatto di nuovi insediamenti per mezzo dello strumento della Valutazione di incidenza (V.I.) per la cui disciplina si fa riferimento ai provvedimenti regionali: Decreti Giunta Regionale. n..14106/03, n..19018/04 e n..1791/06, Delibera n.. 3798 del 13 dicembre 2006 che recepiscono la normativa europea in materia (Direttiva 92/43/CEE).

La valutazione di incidenza deve essere presa in considerazione obbligatoriamente, come dimostra anche il caso del progetto di logistica di Bressana della VIP SpA: la valutazione di cui sopra è stata effettuata ed esaminata dall’Ufficio ecologia della Provincia di Pavia, pur trovandosi il manufatto porposto da VIP SpA a una distanza ben maggiore rispetto a quella che separa la Log service dal SIC in oggetto. Sarebbe stato opportuno a nostro avviso che il Comune di Bressana si fosse rivolto agli Enti preposti (Provincia in primis) per chiedere chiarimenti in merito alle corrette procedure d applicare, in risposta alle obiezioni e ai dubbi emersi in Consiglio comunale al momento della discussione da parte dei Consiglieri che hanno votato per il no alla variante. Fatte salve le legittime incertezze derivanti da una selva di norme che caratterizzano la legislazione in campo urbanistico, il dubbio poteva ( e doveva) essere fugato da risposte certe provenienti dall’Ente gestore il sito SIC, vale a dire la Provincia. La legislazione prevede infatti che:

“La valutazione d’incidenza degli atti di pianificazione viene espressa previo parere obbligatorio dell’ente di gestione del Sito Natura 2000 (SIC e/o pSIC e/o ZPS) interessato dalla pianificazione.” (comma 7 dell’art. 2 dell’All. C della DGR 14106 del 8.8.2003 modificato da Delibera n. 3798 del 13 dicembre 2006)

Va segnalato che sono previste procedure anche possibili semplificate per “interventi di limitata entità” disciplinati come segue:

“Art.6, co.6 bis - dell’All.C DGR 14106/8.8.2003
Gli enti gestori dei Siti possono prevedere e disciplinare procedure semplificate per interventi di limitata entità e riferibili a tipologie esemplificative definite dall’ente gestore
stesso, sulla base delle peculiari caratteristiche ed esigenze di conservazione del sito. In tal
caso, in rapporto al tipo di attività prevalenti che interessano il sito, l’ente gestore può
elencare alcune tipologie di interventi, ad esempio interventi di tipo edilizio, agronomico-
forestale o di carattere idrico, sottoponibili a procedura semplificata.
In ogni caso l’ente gestore deve espressamente riservarsi la possibilità di sottoporre
l’intervento alla completa procedura di valutazione d’incidenza, anche nel corso della
realizzazione dell’intervento.
Le procedure semplificate dovranno essere riconducibili alle seguenti tipologie:
a) Autovalutazione di assenza di incidenza significativa.
Il proponente trasmette all’ente gestore del sito un apposito modulo comprensivo di:
dichiarazione di assenza di incidenza significativa, breve descrizione dell’intervento,
cartografia dell’area di intervento e descrizione, anche fotografica, dello stato di fatto
dell’area. Entro 30 giorni dalla ricezione, l’ente gestore del sito può respingere
l’autovalutazione e chiedere le integrazioni che ritiene più opportune.
b) Valutazione di incidenza sulla base di esame diretto della documentazione progettuale
da parte dell’ente gestore del sito.
Il proponente trasmette all’ente gestore del sito la richiesta di valutazione di incidenza
congiuntamente alla documentazione progettuale dell’intervento, che deve prevedere
anche l’individuazione dell’area di intervento su CTR in rapporto con la delimitazione
degli habitat Natura 2000. Entro 30 giorni dalla ricezione, se la documentazione
risulta inadeguata o insufficiente, l’ente gestore del sito può chiedere la redazione
dello Studio di Incidenza”

Quand’anche il Comune di Bressana fosse stato autorizzato a procedere al voto della variante senza il conforto della valutazione di incidenza, il proponente avrebbe comunque dovuto aprire una procedura (vedi punto a ) che sembrerebbe non sia stata attuata. Per questo riconfermiamo le perplessità che abbiamo nutrito nei confronti della scelta di chiudere la questione relativa all’ampliamento della Log Service senza un dovuto approfondimento degli aspetti procedurali che pure veniva in Consiglio comunale richiesto dai Consiglieri Polesel e Bevilacqua Il Piano regolatore votato a suo tempo dal Comune di Bressana è certamente lo strumento per eccellenza della pianificazione di un Comune, ma non è norma che si sottrae alle procedure di tutela delle aree di interesse naturalistico previste in seno al progetto Rete Natura 2000 di cui la procedura di valutazione di incidenza è strumento imprescindibile.

2.Valutazione ambientale strategica. All’articolo 4 la legge 12/05 stabilisce l’obbligatorietà di valutazione ambientale strategica per piani, programmi e sue varianti. E’ opinione dei tecnici e degli urbanisti delle associazioni ambientaliste che la V.A.S. vada applicata alle varianti di P.R.G. - in quanto varianti di strumenti di pianificazione. Anche alla luce di queste considerazioni, non abbiamo condiviso la posizione (di cui ovviamente non mettiamo in dubbio la legittimità) di chi ha votato a favore della variante di PRG. Lo Stato di diritto, il “Paese normale” che qualcuno ha evocato, è quello in cui si riesce a dare piena applicazione alle leggi che lo Stato stesso si è dato, tanto più se si tratta di norme - come la V.A.S., che avrebbe permesso a tutti (cittadini, privati, associazioni portatrici di interesse diffusi) di portare le proprie osservazioni.

3.Campagna elettorale e scelte urbanistiche (nuovi PGT). Concordiamo sul fatto che il futuro urbanistico di Bressana debba essere al centro dei temi proposti nella campagna elettorale per le prossime amministrative. Un tema cruciale sarà senza dubbio quello dell’utilizzo del suolo: uno studio dell’Istituto di geografia della Università di Pavia consultabile su Internet e basato sulle nuove tecnologie geosatellitari documenta un incremento delle aree urbanizzate dal 9,6% al 16,4%, pari al 71% , nell’arco di un decennio, tra il 1991 e il 2000. Già oggi, dunque, il suolo urbanizzato a Bressana - con il suo 16,4% - è doppio del 7,8% segnalato dall’A.R.P.A. Lombardia. E’ evidente (basta guardare quanto avvenuto negli ultimi decenni a Cava Manara, S. Martino, S. Genesio…..) che da Pavia si sta irradiando una pressione fortissima all’uso della risorsa spazio per nuovi insediamenti commerciali, logistici, abitativi. I risultati della aggressione al territorio da parte di una urbanizzazione eccessiva e mal distribuita sono sotto gli occhi di tutti: oltre al già citato hinterland pavese si può fare riferimento al muro urbano che sta ai piedi della prima collina oltrepadana, lungo la Via Emilia. I colli di bottiglia che creano i peggiori problemi di viabilità sono figli di questa politica urbanistica ispirata al concetto che lo sviluppo trova come unico limite quello dato dal depauperamento delle risorse disponibili.
Nei primi incontri sulla legge 12/05 cui abbiamo partecipato, invitati dai Comuni, ci siamo confrontati con approcci diversi: chi sceglie la strada della urbanizzazione spinta motivandola con ala scarsita’ di trasferimenti finanziari dallo Stato e dalla possibilità di incassare gli oneri di urbanizzazione, chi vuole cementificare il proprio Comune con l’ambizione di raddoppiarne la popolazione o incrementarla sensibilmente “perché altrimenti il Paese muore e non ci sono servizi”, chi invece sceglie di riflettere sula qualità della vita e sul futuro, contemperando le scelte alla necessità di tutelare assetti territoriali consolidati dalla storia che rappresentano una identità irrinunciabile per una comunità e scelgono modelli urbanistici prudenti, che privilegiano il recupero e la riqualificazione dell’esistente, piuttosto che l’espansione verso il tessuto agricolo. Naturalmente ci sentiamo vicini a questa ultima impostazione che bene ha illustrato Luca Mercalli nel suo intervento dello scorso Giugno a Bressana e ci ha fatto piacere riscontrane la presenza, almeno in qualche caso, anche tra gli Amministratori dei nostri Comuni.
Negli scorsi mesi abbiamo volutamente scelto Bressana (crocevia di una inutile autostrada e di un non condivisibile progetto di logistica) per parlare di questi temi. Abbiamo prodotto dati sul consumo di suolo che sono stati resi pubblici, ci siamo confrontati con la Regione sulla legge 12, abbiamo organizzato occasioni di approfondimento con i cittadini su questa legge perché anche noi siamo convinti che le scelte vadano il più possibile partecipate da persone consapevoli dei problemi in gioco e delle conseguenze che le possibili scelte possono implicare. Volentieri dunque dialogheremo con le liste che vorranno confrontarsi con noi sul futuro di Bressana su temi come viabilità, uso del suolo, tutela dello spazio agricolo, destinazione delle aree dimesse.